Data:
24 Luglio, 2012

Oltre 40 foto ci raccontano l’Ardia e la sua diffusione in Sardegna, l’occhio attento del fotografo coglie attraverso la macchina fotografica i momenti più rappresentativi e coinvolgenti della manifestazione.
Protagonisti dell’esposizione sono cavalli e cavalieri, ritratti dal fotografo nuorese nelle spericolate corse equestri note in tutta la Sardegna come “Ardiaâ€?. Oltre a quella più famosa di Sedilo, si corre in onore di San Costantino a Pozzomaggiore e S…amugheo. Dedicate ad altri santi e madonne sono, per citarne alcune, le Ardie di Lula, Dalchi e Santulussurgiu.
L’Ardia, come spiega Franco Stefano Ruiu, è una corsa anomala dato che non ci sono vincitori né vinti. Tuttavia il pericolo che corrono i cavalieri e i cavalli è tale che questo rituale può essere giustamente definito una dimostrazione di balentia, imprescindibile però dalla devozione al santo. Non si deve dimenticare che l’Ardia è un atto di venerazione di tutta la comunità, tutti sono coinvolti in questo momento di forte impatto.
Un rituale che si snoda tra sacro e profano, sono i riti pagani ad aver preceduto l’Ardia così come la conosciamo e questa continuità con un lontano passato si può ancora riscontrare nei giri imperfetti, contrari e rigorosamente dispari, intorno al santuario e a sa muredda, la colonna con la croce, che intermezzano le corse. Ed è simbolico anche il numero de Sas Tres Pandelas, i capo corsa con la bandiera. Solo a Sa Prima Pandela è concesso sapere quando dare inizio alla corsa e questa prende avvio improvvisamente, lasciando tutti impressionati.

Ingresso libero

Il fotografo
Franco Stefano Ruiu, documentarista fotografico, come viene spesso definito, nuorese, autore di numerosi libri sul folclore sardo, persona di grande spessore culturale a carisma.
Tra le sue tante pubblicazioni sulla tradizione sarda e sul folcore ricordiamo:
«Un’isola in festa» (Il Maestrale) o dei più recenti «Maschere e Carnevale in Sardegna» e «I riti della Settimana santa in Sardegna» (entrambi Imago multimedia).

Il museo
Il [link href=”http://www.parcgenoni.it/istituzionale.php?page_id=41″]civico museo del cavallino della Giara[/link] e la comunità di Genoni, che proprio il 4 agosto si riunisce per i festeggiamenti in onore di San Costantino e che, come scrive Vittorio Angius, ricorda ancora le antiche corse equestri in suo onore, ospita Franco Stefano Ruiu e la sua opera dal 4 agosto al 2 settembre 2012.
Il cavallo e le gare equestri sono parte della vita della comunità sarda e in particolare di quella genonese. Attraverso la mostra fotografica Curren S’ardia si vuole affermare e approfondire il discorso della presenza del cavallo nel territorio e sviluppare un rapporto di confronto con le altre realtà isolane.
Genoni è uno dei comuni della Giara e la cultura del cavallo è radicata nella memoria della comunità fin dai tempi antichi. A far parte della nostra storia è in particolare il cavallino della Giara, basilare compagno di lavoro nella aie per la trebbiatura sino agli anni Cinquanta del secolo scorso. Con cavalli più alti si andava in processione e si faceva la Sartiglia con la gallina. In tempi recenti, per rivalutare e tutelare la razza giarina, sono state organizzate diverse manifestazioni equestri, la più famosa delle quali è il Rodeo dei Cavallini della Giara, giunto alla quindicesima edizione. Tale radicamento alla cultura del cavallo, ha portato all’allestimento ed all’apertura di un museo dedicato al cavallino ed al cavallo in genere, il quale ha lo scopo di valorizzare una specie unica al mondo e preservare la memoria storica del territorio.

Presso il Civico Museo del cavallino della Giara
Dal 4 agosto al 2 settembre 2012

Contatti:
+39 339 16 76 863
[link href=”mailto: coopgiunone@yahoo.it”]coopgiunone@yahoo.it[/link]
http://www.parcgenoni.it/news.php?page_id=25

  • Manifesto dell’evento
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    Ulteriori informazioni

    Ultimo aggiornamento

    24 Luglio, 2012