Genoni

Ai visitatori Genoni si presenta inserito nello splendido scenario del monte Santu Antine, maestoso colle di origine vulcanica, circondato da ampie vallate e dallo straordinario altopiano della Giara.

Genoni, panorama
Genoni, panorama

Ai visitatori Genoni si presenta inserito nello splendido scenario del colle di Santu Antine, maestoso colle di origine vulcanica, circondato da ampie vallate e dallo straordinario altopiano della Giara.

Genoni è un Comune situato a 447 m s.m.l., nella provincia del Sud Sardegna. Il centro abitato sorge sulla nuda roccia a ridosso del monte che fu un antica roccaforte Sardo-Punica, dove nei primi secoli del cristianesimo fu edificata una cappella dedicata a San Costantino, da qui il nome del monte. Il paese attorniato da lussureggianti altopiani e campi cinti da storici muretti a secco, dove cavalli, bovini, capre e pecore, vivono allo stato semibrado, regalando suggestivi e pittoreschi scenari.

Punto di forza del Comune di Genoni è certamente la Giara, altopiano basaltico di circa 4200 ettari complessivi, del quale ne comprende una buona parte. Esso è caratterizzato dalla presenza dei cavallini selvatici, da splendidi specchi d’acqua, e da diversi siti archeologici.

Nella sommità del colle Santu Antine, un piccolo pianoro offre un panorama a 360°, e nelle limpide giornate, la vista giunge fino al mare di Oristano.

Recentemente sulla cima del sopra citato monte, è stato interamente messo in luce, un pozzo sacro di oltre quaranta metri di profondità, che ha restituito una grande quantità di reperti di età Nuragica, Punica e Romana. Infatti diversi ritrovamenti testimoniano la frequentazione di queste terre fin dai tempi più remoti.

Lo Spano (nel Bollettino Archeologico Sardo VIII del 1862, p. 124), menziona la scoperta nello stesso colle di una sepoltura formata da enormi lastroni, appartenuta probabilmente ad un cavaliere, poiché furono ritrovate fra vari oggetti, molte lance ed un morso per cavalli.

Numerosi sono i Nuraghi, oltre venti, per lo più andati distrutti. Sono al contrario tuttora ben conservate le strutture dei nuraghi di Santu Perdu e di Birìu.

Nell’altopiano della giara tra gli altri merita l’attenzione il sito di Bruncu Suergiu, mentre a pochi km dal paese sono presenti alcune interessanti Domus de Janas.

Oltre al ritrovamento di numerose monete in rame rinvenute nell’ottocento, l’insediamento tardo Romano nella località di S. Perdu, a Sud-Est dell’attuale centro abitato, conferma la presenza di questo popolo nel territorio.

All’interno di una antica casa campidanese fedelmente ristrutturata, ben si inserisce il Museo del Cavallino della Giara. Il museo si articola principalmente in tre sezioni, una sezione dedicata interamente al cavallino della Giara, un’altra prettamente etnografica ed infine una sezione multimediale particolarmente interessante.

Il museo principale è il P.AR.C, Paleo Archeo Centro, è un museo di nuova concezione, dinamico e strettamente legato al territorio che lo circonda. Un luogo per la comprensione dei fenomeni paleontologici e archeologici, della loro importanza nella nostra formazione culturale e il loro impiego nella vita pratica. L’educazione, la collaborazione con le scuole e l’Università, l’attività di laboratorio: sono tutti obiettivi fondamentali dell’attività museale del P.AR.C.

La festa paesana più attesa e che tuttora esercita forte fascino è certamente quella dedicata a S. Costantino e a S. Elena (4-5-6 agosto).

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Ultimo aggiornamento

18 Agosto, 2022