Nuragus

Storicamente compreso nell’antica curatoria di Parte Valenza, nel Giudicato di Arborea, custodisce importanti testimonianze che affermano la presenza umana fin dalla preistoria.

Nuragus, Chiesa campestre Sant'Elia
Nuragus, Chiesa campestre Sant’Elia

Storicamente compreso nell’antica curatoria di Parte Valenza, nel Giudicato di Arborea, custodisce importanti testimonianze che affermano la presenza umana fin dalla preistoria. Diversi studiosi avvalorano l’ipotesi secondo la quale, alla distruzione di Valentia, seguì la formazione di numerose ville. Una di queste, quella di Nuragus, sorse presso il nuraghe Santu Stevuni, dando così origine al primo nucleo del paese che, col tempo, si espanse assorbendo le popolazioni delle ville vicine.

Una testimonianza delle origini remote di Nuragus, è offerta da un decreto di Papa Onorio III (1216-1227) attraverso il quale venivano concessi all’Arcivescovo di Oristano Torgotorio Depuro (1216-1227) alcuni privilegi per diverse parrocchie; tra queste è citata anche la chiesa nuraghese di Santo Stefano. Come riferisce il Casalis, la massiccia presenza di nuraghi se ne contano ben trenta sparsi nel territorio è sarebbe all’origine del nome del paese.

L’architettura civile, presente in alcune vie del centro storico, evidenzia l’attività economica, agro-pastorale che caratterizzò nei secoli scorsi la comunità di Nuragus. Ancora oggi, infatti, questo tipo di attività costituisce un’importante risorsa economica e una fonte preziosa di recupero e valorizzazione di antiche tradizioni.

Sono diverse le abitazioni del paese che conservano i portali archivoltati, oltre i quali si aprono cortili con l’antico acciottolato. Muri in pietra si mostrano imponenti a sostegno di archi e finestre tra le quali spicca una chiara fattura aragonese. Sottolineano l’importanza del luogo fin dal neolitico i siti archeologici sparsi nelle campagne: si tratta di menhir, numerosi nuraghi e resti di antichi villaggi.

Non distante dall’abitato si trova il pozzo sacro di Coni nel quale è stata rinvenuta una statuetta di bronzo raffigurante una figura femminile. Nell’area adiacente, in cima ad un colle, si può visitare ciò che resta dell’antica città romana di Valentia e della chiesa ormai distrutta di Santa Maria’e Alenza.

Vero simbolo della religiosità nuraghese è la chiesa campestre di S. Elia, dedicata al profeta ebreo, divisa in tre navate alle quali si accede mediante i tre portali allineati nella facciata.

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Ultimo aggiornamento

18 Agosto, 2022